Al via una sperimentale raccolta dell'umido in sacchetti di carta

Pubblicata il 11/06/2020

Ponte di Piave e Salgareda saranno i primi Comuni del Bacino TV1 a sperimentare la nuova raccolta. Distribuiti questionari ai cittadini per la valutazione dei risultati.

Ponte di Piave e Salgareda hanno iniziato in questi giorni la sperimentazione di un particolare sacchetto in carta riciclata per la raccolta differenziata del rifiuto umido come alternativa ai sacchi in mater bi.
L’iniziativa avviata da Savno coinvolge 200 famiglie cui sono stati consegnati dei sacchetti di carta ed un apposito contenitore aerato che, rispetto al bidoncino chiuso attualmente in uso, sarebbe in grado di garantire un continuo apporto di ossigeno in favore del processo di compostaggio.
“Il sacchetto in carta riciclata è da poco più di un anno sul mercato ma pare abbia già registrato importanti successi in grandi città come Pesaro, Bolzano, Cuneo e Verona” ha spiegato il direttore di Savno Stefano Riedi. “Abbinato ai contenitori areati consentirebbe, secondo gli studi effettuati, un maggior assorbimento dei liquidi ed un notevole passaggio dell’aria. Ciò dovrebbe permettere al rifiuto organico di iniziare da subito la sua fase di compostaggio senza che il materiale marcisca o sprigioni cattivi odori, consentendo all’utente di evitare frequenti conferimenti”.
Le performance degli innovativi contenitori, verificate da un ente autorevole quale la Scuola Agraria di Monza che le ha confrontate con sacchetti in bio-plastica e polietilene, pare infatti possano essere considerate eccellenti. Questo perché all’interno del sacchetto in carta riciclata e del suo apposito cestello il rifiuto organico è sempre a contatto con l’ossigeno, per cui la degradazione è simile a quella che avviene in un bosco. Inoltre, all’interno dei sacchetti di carta, in due giorni il rifiuto perde in media il 17 % in peso e in tre giorni il 23 % con notevoli vantaggi per la collettività: diminuendo il peso diminuisce conseguentemente anche il quantitativo di umido conferito con relativi minori costi di trattamento. Il sacchetto, inoltre, è particolarmente resistente e assorbe anche i liquidi senza rompersi: il cittadino, quindi, non è disturbato da odori molesti o da comuni perdite di liquidi. Senza contare il fatto che l’utilizzo di carta riciclata per il conferimento dei rifiuti già di per sé è un notevole vantaggio ambientale e permette la divulgazione di informazioni sulle modalità di conferimento attraverso una stampa chiara e leggibile.
Al termine dell’utilizzo dei sacchetti gli utenti dovranno compilare un questionario che servirà a valutare gli effettivi vantaggi in rapporto anche ai costi. “Qualora la sperimentazione vada a buon fine, ha concluso Riedi, si potrebbe pensare di estendere l’utilizzo del sacco di carta e del cestello anche negli altri Comuni da noi gestiti dove si utilizza il sacchetto in polietilene. In questo modo si eviterebbero le operazioni di separazione del rifiuto svolte dalle macchine “rompisacco”, riducendo il conferimento in discarica dei residui di lavorazione e, soprattutto, si migliorerebbe la qualità del compost finito”.
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